Presso la sede centrale del gruppo Sole 24 Ore a Milano, Assologistica Cultura e Formazione ha organizzato l'annuale convengno dedicato al pallet, dal titolo "Dal Problema dalla Soluzione", incentrato sulla presentazione dei risultati dei due progetti portati avanti dal gruppo di lavoro, un team formato da retailer, operatori logistici e produttori, accomunati dall'intento di cambiare una volta per tutte il sistema di tracciabilità nell'interscamio e nel pallet poolling.
L'estate scorsa, infatti, è stato possibile attivare due progetti pilota, uno sulla trasperenza delle informazioni riguardo il pallet lungo la filiera e l'altro sulla tracciabilità del bancale in qualsiasi punto della Supply Chain. Vediamo insieme nel dettaglio come sono stati promossi questi test, quali risultati hanno portato e quali vantaggi potrebbero portare questi risultati nelle aziende.
Dalle 5 settimane di test del primo pilota è risultato che la maggior parte dei pallet EPAL dichiarati idonei è stata resistuita con modalità di interscambio e solo per lo 0,1% è stato necessario emettere dei nuovi pallet. La condivisione di informazioni sulla movimentazione del pallet permette di conoscere in assoluta trasparenza lo stato del pallet, chi ho la in gestione e dove, individuando anche i punti critici, ovvero dove vengono segnalate più di frequente le anomalie. Il passo successivo è quello delliingegnerizzazione del processo, generando nuovi pallet ellettronici, con possibilità di estire anche i codici.
Il secondo pilota è ancora più ambizioso. Riuscire a dotare il pallet EPAL di un tag RFID sin dalla sua produzione, in modo da identificarlo in maniera univoca per tutto il suo ciclo di vita, azzerando inoltre la possibilità di sottrazione da scambio improprio del bene. Questo è ottimale sia per la gestione manuale dello stoccaggio e della movimentazione dei pallet, sia per la movimentazione automatica tramite robot, convogliatori continui, unità di trasferimento, carrello trasferitore, controllo sagoma e monorotaia.
Dagli studi effettuati è emerso che la soluzione ottimale è quella di apporre due tag RFID esterni di tipo permanente su ciascun bancale (lato lungo e lato corto) accorciando di un centimetro la traversa che li ospita per proteggerli. Dpo due mesi di test, facendo delle letture al passaggio dei pallet su una trentina di bocche di carico e scarico dotate di varco e antemnna RFID, i risultati hanno dimostrato che la RFIDD permette l'identificazione del pallet al 100% senza possibilità di errore. Da questo primo test, l'ide a è quelladi pasaare alla fase di roll out mettendo a disposizione artraverso Assoimballaggi dei pallet EPAL dotati di tag da immetere nel circuto distributivo.
Nel corso della tavola rotonda finale è stato avanzato anche la proposta di presentare il progetto al parlamento europe data la sua validità e al fatto che anche in Germania si stia lavorando ad un sistema di tracciabilità del pallet efficace che elimini una volta per tutte le inefficienze e gli sprechi ad esso legati. Rendere globali delle innovazioni che possono ottimizzare tutto il processo di produzione è utile per far conoscere alle aziende delle nuove soluzioni per risparmiare tempo, massimizzare lo stoccaggio e far lavorare meglio tutti gli operatori.
L'estate scorsa, infatti, è stato possibile attivare due progetti pilota, uno sulla trasperenza delle informazioni riguardo il pallet lungo la filiera e l'altro sulla tracciabilità del bancale in qualsiasi punto della Supply Chain. Vediamo insieme nel dettaglio come sono stati promossi questi test, quali risultati hanno portato e quali vantaggi potrebbero portare questi risultati nelle aziende.
Dalle 5 settimane di test del primo pilota è risultato che la maggior parte dei pallet EPAL dichiarati idonei è stata resistuita con modalità di interscambio e solo per lo 0,1% è stato necessario emettere dei nuovi pallet. La condivisione di informazioni sulla movimentazione del pallet permette di conoscere in assoluta trasparenza lo stato del pallet, chi ho la in gestione e dove, individuando anche i punti critici, ovvero dove vengono segnalate più di frequente le anomalie. Il passo successivo è quello delliingegnerizzazione del processo, generando nuovi pallet ellettronici, con possibilità di estire anche i codici.
Il secondo pilota è ancora più ambizioso. Riuscire a dotare il pallet EPAL di un tag RFID sin dalla sua produzione, in modo da identificarlo in maniera univoca per tutto il suo ciclo di vita, azzerando inoltre la possibilità di sottrazione da scambio improprio del bene. Questo è ottimale sia per la gestione manuale dello stoccaggio e della movimentazione dei pallet, sia per la movimentazione automatica tramite robot, convogliatori continui, unità di trasferimento, carrello trasferitore, controllo sagoma e monorotaia.
Dagli studi effettuati è emerso che la soluzione ottimale è quella di apporre due tag RFID esterni di tipo permanente su ciascun bancale (lato lungo e lato corto) accorciando di un centimetro la traversa che li ospita per proteggerli. Dpo due mesi di test, facendo delle letture al passaggio dei pallet su una trentina di bocche di carico e scarico dotate di varco e antemnna RFID, i risultati hanno dimostrato che la RFIDD permette l'identificazione del pallet al 100% senza possibilità di errore. Da questo primo test, l'ide a è quelladi pasaare alla fase di roll out mettendo a disposizione artraverso Assoimballaggi dei pallet EPAL dotati di tag da immetere nel circuto distributivo.
Nel corso della tavola rotonda finale è stato avanzato anche la proposta di presentare il progetto al parlamento europe data la sua validità e al fatto che anche in Germania si stia lavorando ad un sistema di tracciabilità del pallet efficace che elimini una volta per tutte le inefficienze e gli sprechi ad esso legati. Rendere globali delle innovazioni che possono ottimizzare tutto il processo di produzione è utile per far conoscere alle aziende delle nuove soluzioni per risparmiare tempo, massimizzare lo stoccaggio e far lavorare meglio tutti gli operatori.